sabato 17 giugno 2017

Can't I take away all this pain? I try to, every night, all in vain...

Ho trovato per puro caso una versione acustica di Freak on a leash. Avrei voluto fartela sentire. Ma, già, io con te non parlo più. O sei tu che non parli più con me? Per quanto ne so, potresti essere all'ombra di cipressi dentro un'urna confortata di pianto... e, per quanto ne sai tu, a me potrebbe essere toccata la stessa sorte. 
Mi spiace deluderti: respiro ancora. Per il momento. E vorrei seriamente non incappare più in nulla che mi porti a pensarti, ma eliminare tutta la musica che mi piace perché casualmente piace anche a te non mi sembra giusto.
È solo che... mi manchi. Perché eri mio amico, e io ho sempre parlato sul serio, quando dicevo di volerti bene. Perché eri come un fratello, al di là di tutto, al di là del palo, restavi quel pezzo di puzzle che un po' completava il quadro. Quell'idiota che subiva i miei dies irae e poi si prendeva i Baci Perugina ridendo, facendosi comprare da 60 centesimi di cioccolato bianco, perché "No, dai, ti sei ricordata pure che mi piace di più quello bianco? - Eh sì... vedi un po' se me lo dimenticavo, tsk!" (e invece avevo pescato a caso nella boule sul bancone del tabaccaio). 
Non so più quante seconde possibilità mi hai dato, e io non ho ricambiato il favore. Ho preferito stare zitta e vedere se ricordavi che esistevo. A quanto pare, visto che è da novembre, dal tuo compleanno, - che c'è, ti sei offeso che ho disertato il big party? - che non ho tuoi segni di vita, non è che te ne freghi molto. Al mio compleanno hai trovato il tempo di fare un pippone sui cinema days, ma tre secondi per uno "stronza, auguri" non l'hai trovato. E non sai quanto ho aspettato il tuo solito "sento puzza di vecchio". È stato lì che ho deciso che, allora, dovevi sparire anche tu. È stato allora che mi sono convinta che, tanto, cazzo te ne frega?
E allora la colpa è solo mia, che stupidamente ti ho dato spazio. E che ancora te ne do. 
La colpa è mia, perché mi manchi, vorrei cercarti ma ho paura di farlo, perché non voglio nessun commento sprezzante o "cazzo vuoi ora?" o robe del genere. Meglio morire col dubbio che tu possa detestarmi, ora, piuttosto che saperlo per davvero.
E scema io, che piango perché mi manchi. Che piango come una scema perché ricordo cose e mi manchi. Perché vorrei condividere cose e mi manchi.
Perché avrei voluto vedere se davvero avresti messo la cravatta, come hai fatto con quella camicia bordeaux, solo perché te l'avevo chiesto. 
Perché ho deciso di tagliarti fuori e ora mi manchi.
Chi è causa del proprio fottuto male, pianga se stesso.


Something takes a part of me
Something lost and never seen
Every time I start to believe
Something's raped and taken from me

sabato 14 gennaio 2017

"...è un compleanno su cui passare"

Mi metto a citare Ligabue, stasera. E, caso strano, quasi più unico che raro, mi ricordo che questo blog esiste.
Oggi è il mio compleanno. Non vi serve sapere quanti sono. 
Ed è un compleanno su cui passare, come diceva Ligabue.
La giornata è stata bella, sul serio, e per fortuna. Fare un giro con le amiche, mangiare schifezze e fare foto circonfuse di luce divina resterà sempre una figata (soprattutto se ti regalano album da colorare, perché sanno che, sotto sotto, avrai sempre 8 anni). Ed è bello anche - e pure tanto - aprire Facebook e scoprire che un'altra amica ha fatto un lavoro di lettering apposta per te (a qualcuno potrà sembrare una scemenza, però l'idea che si sia messa lì e si sia messa a scrivere "Happy Birthday" per me fa tanto. Cioè, ha impiegato del tempo che poteva dedicare a tutt'altra cosa a fare una cosa a me. E il tempo è la cosa più bella che qualcuno ti possa regalare, e sto divagando, e mi sto ancora commuovendo come l'imbecille che sono, ma shhh! a lei non l'ho detto!).
Ho scoperto che da Victoria's Secret vendono anche i centrotavola all'uncinetto (ah, erano mutande di pizzo, dite?)
Ho scoperto anche che, secondo dette amiche, potrei avere una carriera come voce da linea hot. Me la segno come possibilità futura, non si sa mai.
Quasi quasi la giornata controbilancia le più recenti sparizioni, oh. Che scoprire, la sera del tuo compleanno, per puro caso, che gente su cui una volta avevi contato ha deciso che, evidentemente, non vai bene più, perché, senza una spiegazione, ti cancella, facendoti sentire una pezza vecchia che non serve più. 
Grazie eh. 
Che poi, non so nemmeno dove piazzare la colpa. Io mi sono autoisolata, ad un certo punto, perché avevo bisogno di "decomprimere". Chi mi conosce - e, a questo punto, specificherei, chi mi conosce sul serio - sa che non ce l'ho con nessuno, che magari non cerco nessuno ma non è che mando al diavolo chi, eventualmente, si fa vivo. Poi mi passa. Ma ogni tanto ho bisogno di stare da sola col mio cervello e riordinare le idee. 
A quanto pare, c'è chi si offende. O che pensa che la canzone che mi passa per la testa e che condivido col mondo sia un messaggio mirato. 
Se vi sentite la coda così di paglia, fate attenzione: ho un accendino e so come usarlo. 

"...è un compleanno su cui passare"
Vorrei passarci sopra, sul serio. 
Ma va a finire che, se ci passo, lo faccio con un tir. Tre o quattro volte, per sicurezza.